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La punteggiatura

La punteggiatura è uno strumento linguistico importante, perché è un mezzo  nella lingua scritta che ci permette di esprimere sfumature e pause tipiche della lingua orale. Quando parliamo, infatti,  il nostro discorso subisce un continuo cambiamento d’intonazione, secondo il pensiero, il sentimento, lo stato d’animo che via via esprimiamo.

 

SEGNI DI INTERPUNZIONE

 

Il punto fermo

Indica una pausa lunga e si usa per concludere una frase di senso compiuto o un periodo: è il segno di punteggiatura più forte. Il punto si usa anche nelle abbreviazioni e nelle sigle.

 

La virgola

Indica una pausa breve e serve per chiarire l’ordine logico dei pensieri.  Si usa nelle enumerazioni, nelle ripetizioni, per segnalare un vocativo, prima delle congiunzioni (ma, anzi, però, invece, tuttavia, benché, sebbene, mentre), per evidenziare la fine del discorso (quindi, infatti, dunque, per finire). Non si usa prima di e, né, o; tra il soggetto ed il verso e tra il verso e il primo complemento oggetto.

 

Il punto e vergola

Segna una pausa di durata media, più forte e più lunga della virgola, ma meno del punto.

 

I puntini di sospensione o di reticenza

Si usano, nel numero fisso di tre, (non più, e non meno di tre) quando lasciamo una frase incompiuta, quando interrompiamo il discorso per non esprimere un giudizio,  per esitazione, incertezza , confusione o imbarazzo.

 

SEGNI GRAFICI

Le parentesi tonde

Le usiamo sempre in coppia per racchiudere parole e frasi che non hanno una stretta relazione con il resto del discorso.

Le parentesi quadre

Le usiamo sempre in coppia per racchiudere parole che non fanno parte del testo, ma che possono essere utili o necessarie per chiarirlo o per segnalare l’omissione di parte di un testo o per citare gli autori.

 

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